29/03/2024 - Edición Nº2927

Politica

Polémica internacional

¿Italiani mafiosi?: Viceministro del Interior de Italia acusó de racista a Cristina Kirchner

13/02/2020 | El viceministro del Interior de Italia, Achille Variati, tildó de “racista” a Cristina Fernández de Kirchner por sus dichos sobre los ancestros de Mauricio Macri, a los que días atrás vinculó con la ‘Ndrangheta, la mafia calabresa.


por Redacción


Durante la presentación de su libro Sinceramente, en la Feria del Libro de La Habana, Cristina Kirchner dijo que “en la Argentina el lawfare tuvo un componente mafioso: ir contra la familia. Esto se tradujo en la persecución a mis hijos pero especialmente a Florencia, tal vez por verla vulnerable, tal vez porque advirtieron en mi vida cotidiana era un lugar muy especial para mí”. Y agregó: “Debe ser ese componente mafioso de los ancestros de quien fuera presidente, como dijo un columnista del diario Página/12”, en referencia a Mauricio Macri.

“Es un horror, son palabras gravísimas”, dijo el funcionario italiano. Además, consideró, las expresiones de la actual vicepresidenta “demuestran también cómo el racismo se anida en cualquier parte y se expresa potencialmente en contra de cualquiera”.

“Decir que alguien tiene comportamientos mafiosos porque es de origen italiano es una afirmación evidentemente e insoportablemente racista”, agregó Variati, que pertenece al Partido Democrático (PD), una agrupación de centroizquierda que está al frente de la coalición de gobierno junto al Movimiento Cinco Estrellas, derrotando al ultraderechista líder de la Liga Matteo Salvini.

Así se manifestaba Variati

¿Italiani mafiosi?: Dimostrazione che il razzismo va combattuto ovunque

Le parole, gravissime, della vicepresidente argentina Cristina Kirchner sugli italiani “geneticamente mafiosi” lasciano sgomenti. Ma dimostrano anche come il razzismo si annidi ovunque e si esprima potenzialmente contro chiunque, e vada combattuto e sradicato in ogni sua manifestazione.

Pochi giorni fa ho denunciato immediatamente il caso, che era nato come solo locale, del consigliere comunale leghista di Arzignano che in modo polemico sosteneva come la modella Maty Fall Diba, diciottenne italiana di pelle nera, non poteva essere considerata una “bellezza italiana”. Allo stesso modo esprimo il mio orrore per le parole di una leader politica così importante, che è stata anche Presidente della Repubblica di Argentina, nei confronti dell’eredità italiana. Dire di qualcuno che ha comportamenti mafiosi perché di origine italiana significa fare un’affermazione palesemente e insopportabilmente razzista. Significa che uno stereotipo può diventare un’etichetta e quindi una generalizzazione, basata su una pericolosissima idea di “razza”. Dire che un italiano è per forza mafioso o che una ragazza nera non può rappresentare l’Italia sono due facce della stessa orribile medaglia: quella di un razzismo che dovremmo estirpare nella cultura di massa e che invece ritroviamo pericolosamente vivo in rappresentanti delle istituzioni.